sab
6
mag
2017
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"Azel" è l'ultimo disco di Bombino, uscito lo scorso aprile; Registrato a Woodstock - cosa non priva di significato per un artista che considera Jimi Hendrix e Carlos Santana due delle sue maggiori fonti di ispirazione - nello Applehead Studio per la Partisan Records, sotto la guida di Dave Longstreth dei Dirty Projectors (che prende il posto di Dan Auerbach dei Black Keys, produttore/mentore di "Nomad") e mixato da David Wrench (per quattro volte vincitore del premio "produttore dell"'anno" della BBC e già al lavoro con FKA Twigs, Caribou, Jungle, Charlie XX).
Il tocco "occidentale" di Longstreth e la voce di "Mahassa" Walet Amoumene, cantante del gruppo Tuareg tutto al femminile Tartit e ospite del disco, danno nuova profondità alla musica di Bombino e la avvolgono di calore e colore, perfetto contraltare alla sua anima inquieta e ai suoi testi malinconici.
Stella del desert blues, Bombino è nato e cresciuto in Niger, ad Agadez, nel nord dell"'Africa, nella tribù dei Tuareg Ifoghas, che lotta da secoli contro il colonialismo e l"'imposizione dell"'Islam più severo. Nella sua lingua nativa, il Tamasheq, la parola Azel ha diversi significati: oltre ad essere il nome di un piccolo villaggio del Niger cui Bombino è particolarmente legato, significa soprattutto radici e, al tempo stesso, rami di un albero. Ancoraggio alla Storia e sviluppo verso nuove direzioni future. Bombino suona in modo solare e colorato, sì, ma canta la sua nostalgia del deserto e la preoccupazione per un"'identità minacciata che, tuttavia, per non estinguersi, deve comunque fare i conti con il mondo contemporaneo.
La data 6 maggio Bologna, Locomotiv Club
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